Si è appena conclusa in Campidoglio la cerimonia di premiazione dei vincitori dell'ottava edizione del Global Junior Challenge. Il concorso internazionale che seleziona i migliori progetti che usano le moderne tecnologie per portare innovazione e inclusione nel campo dell’educazione e della formazione dei giovani.
Pubblichiamo il discorso di apertura di Alfonso Molina, direttore scientifico, Fondazione Mondo Digitale e Personal Chair in Technology Strategy, Università di Edimburgo.
Cerimonia di premiazione Global Junior Challenge 2017
Roma, 27 ottobre 2017
Campidoglio, Aula Giulio Cesare
Onorevole Presidente dell’Assemblea Capitolina,
Cari studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, genitori, signore e signori,
Benvenuti alla Cerimonia di premiazione del Global Junior Challenge 2017!
Sono 15 anni che ci riuniamo in questa meravigliosa Sala Giulio Cesare per celebrare l’eccellenza, la visione, lo spirito innovativo, e sopra ogni cosa, l’impegno che mettiamo quotidianamente per educare e preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide del 21°secolo.
Questa volta però lo facciamo con sentimenti contraddittori, perché ci accompagna la tristezza per la scomparsa del nostro grande maestro Tullio de Mauro, a cui voglio rendere un sentito omaggio proprio qui, sotto lo sguardo storico del grande condottiero Giulio Cesare, perché Tullio è stato anche un grande condottiero dell’educazione, una persona che ha rappresentato il volto migliore della storia di questo paese.
Alla Fondazione Mondo Digitale abbiamo avuto il grande privilegio di lavorare e sognare insieme a lui uno sviluppo della scuola italiana per il bene di tutti i cittadini, in un periodo storico di grande e veloce cambiamento.
Per tanti anni Tullio ha condiviso questo palco consegnando i premi ai vincitori delle differenti categorie del Global Junior Challenge. Oggi, con questa premiazione, onoriamo il suo ricordo e il suo contributo alla sfida dell’educazione italiana. Lo facciamo con la consapevolezza che voi che siete qui, presidi, insegnanti e studenti innovatori, state costruendo la storia della scuola italiana con i vostri progetti innovativi, nati dalla vostra passione, visione, determinazione, e instancabile lavoro, molte volte in condizioni difficili e con scarse risorse.
Il vostro protagonismo, la bellezza dei vostri progetti e del vostro lavoro sono assolutamente necessari; sono messaggi potenti e concreti di speranza che ci dicono che l’Italia ha le risorse umane, i preziosi talenti per rinnovarsi e, innanzitutto, per rinnovare l’educazione, che è alla base del presente e del futuro di ogni nazione.
Oggi, in tutto il mondo, l’educazione è in profondo cambiamento: cambia come si insegnano i concetti e le nozioni, cambia l’aula e la classe, cambiano i ruoli e gli strumenti, cambia la scuola a tutti i livelli, e cambiano i programmi scolastici regionali e nazionali. Il risultato è un mondo educativo in continua evoluzione, alla ricerca di soluzioni concrete per preparare i nostri ragazzi ad affrontare con successo il loro viaggio della vita nel mare della complessità del 21° secolo.
In questa stessa sede, nelle edizioni precedenti del Global Junior Challenge, ho già fatto riferimento agli innumerevoli sviluppi che contraddistinguono il nostro secolo. Un secolo veramente straordinario per ampiezza, profondità e velocità delle sfide e delle opportunità che offre, soprattutto a voi giovani studenti, che ne sarete i protagonisti ancora per molti anni. Nessuno può dire come saranno la vita e la società tra molte decadi, vivendo nella epoca della Grande Accelerazione ed Esponenzialità, della Singolaritá di Ray Kurzweil e dell’Evoluzione volitiva di Edward Wilson; nell’era dell’Antropocene di cui parla Paul Crutzen con il suo impatto geologico dell’umanità sul pianeta. Stiamo già sviluppando la capacità di intervenire e modificare l’evoluzione umana anche a livello delle lettere del nostro genoma. La sperimentazione è passata dagli animali agli embrioni umani, e, seppur inizialmente abbia suscitato critiche e scandali a livello internazionale, oggi è stata accettata e giudicata come importante per il progresso della scienza e della medicina. Tutto ciò da una parte è una benedizione, perché porterebbe all’eliminazione di tante terribili malattie genetiche, ma dall’altra potrebbe aprire la strada a ciò che è stato definito lo “human enhancement” o “miglioramento umano” , che va molto aldilà della cura di malattie genetiche. I problemi etici che scaturiscono da questi sviluppi della scienza sono enormi, e credo che la nostra educazione sia ben lontana dal prepararci adeguatamente alle implicazioni che toccheranno profondamente le nostre vite negli anni a venire.
Non solo la genetica ci sta conducendo a un “brave new world.” Esiste uno tsunami di altri cambiamenti scientifici e tecnologici che avranno conseguenze sulle nostre vite, come l’intelligenza artificiale, la robotica, l’Internet of everything, la realtà virtuale e aumentata, la crescita costante della banda larga e dei sensori sempre più smart, e tanti altri sviluppi che convergono, si moltiplicano, e penetrano tutti gli ambiti della società. Cambiano le organizzazioni, l’industria, la finanza, gli ospedali, la scuola, l’intrattenimento, le infrastrutture, le città; e tutto questo cambiamento sta già arrivando all’essere umano, come si vede dall’emergere dei primi cittadini cyborg. Difronte alla crescita e diffusione del potere computazionale o “intelligenza non-biologica,” alcuni pensatori credono che l’umanità debba passare ad una nuova fase della sua evoluzione, abbracciando lo “human enhancement”, e integrando la propria intelligenza biologica con l’intelligenza non-biologica. Ma come sarà utilizzata e integrata nelle nostre vite l’intelligenza artificiale o non-biologica? Nuovamente, i problemi etici sono enormi e la nostra educazione è ancora lontana dal formare quei futuri cittadini consapevoli delle decisioni e delle implicazioni che inevitabilmente ci coinvolgeranno da qui alle decadi a venire.
Non si può negare lo sviluppo, e dobbiamo certamente celebrare il trionfo spettacolare dell’intelligenza umana, della scienza e della tecnologia, che hanno dato all’umanità una capacità gigantesca di problem-solving, innalzando la qualità della vita di milioni e milioni di persone nel pianeta. Sarebbe un trionfo ancora più grande però, vedere tanti nuovi progressi al servizio di un umanesimo olistico, ecologico, che pone le persone, le comunità ed il pianeta, al centro di uno sviluppo sostenibile ed inclusivo. Su questo c’è ancora tanto da fare.
Siamo tutti chiamati ad abbracciare gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030. Si tratta di 17 obiettivi fondamentali che l’umanità non solo potrebbe raggiungere mettendo in campo tutte le proprie competenze, ma che dovrà necessariamente attuare per il raggiungimento del benessere di tutti nella società di oggi. Il quarto obiettivo riguarda direttamente la ragione per la quale oggi siamo riuniti in questo magnifico posto. Ci chiede di “Assicurare un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e di promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”. Questo è l’obiettivo che ci parla direttamente della crescita personale e collettiva, della necessità di attrezzarsi per affrontare tutte le altre sfide, ed essere capaci di raggiungere la propria realizzazione nel viaggio della vita nel 21° secolo. Questo è l’obiettivo al quale i vostri progetti, il vostro lavoro come presidi, insegnanti e studenti contribuiscono pienamente a dare risposta.
Oggi celebriamo qui con voi la nascita di un’educazione innovativa e di grande rilevanza per i bisogni, le sfide, e le opportunità straordinarie che abbiamo menzionato. Siete voi che pezzetto dopo pezzetto state creando dalla base la nuova educazione.
La Fondazione Mondo Digitale contribuisce con un’Educazione per la Vita nel 21°secolo e con la Palestra dell’Innovazione, un ambiente dedicato alla scuola. Ne avrete sicuramente sentito parlare. Il modello di contenuto e attività che abbiamo creato ha come obiettivo quello di nutrire nei ragazzi il pensiero aperto, per rendere tutti protagonisti della costruzione di un mondo migliore.
Su questa ricca base abbiamo recentemente lanciato il nostro programma di acceleratore inclusivo all’auto-imprenditorialità. Abbiamo preso spunti dagli acceleratori esistenti emersi per stimolare la crescita di startup, ma il nostro programma non è esclusivo, non è per chi ha già un’idea o un team imprenditoriale che si accinge ad affacciarsi sul mercato. Il nostro interesse è l’auto-imprenditorialità di tutti, come espressione avanzata di un’Educazione per la Vita che contribuisca a preparare le persone affinché diventino imprenditrici di se stesse nel viaggio verso la piena realizzazione della vita nel XXI secolo. Questo vuol dire contribuire a fornire alle persone la capacità di costruire, innovare e ricostruire ecosistemi personali che portino alla realizzazione della loro vita in interazione e collaborazione con gli altri, e nell’esercizio di una cittadinanza responsabile. In questa definizione, un ecosistema personale è tutto ciò che ci influenza e ci porta ad essere ciò che siamo, e che potremmo essere; è il sistema multi-dimensionale, dinamico, evolutivo, complesso, che contiene gli aspetti interni ed esterni, locali e globali, che influenzano la vita di una persona. In breve, è il sistema del quale la persona è il risultato.
Su questa base, l’implementazione di una vera educazione all’auto-imprenditorialità ci ha portato a lavorare alla convergenza di tre ecosistemi: l’ecosistema personale di ogni singolo ragazzo o ragazza che frequenta l’acceleratore inclusivo, l’ecosistema progettuale dei team che lavorano per sviluppare progetti di innovazione, ed infine l’ecosistema di servizio che la Fondazione sta creando a supporto dello sviluppo dei due ecosistemi precedenti.
Crediamo che l’acceleratore inclusivo all’auto-imprenditorialità sia una formula effettiva per supportare i ragazzi nel loro viaggio della vita nel secolo della volatilità, dell’incertezza, della complessità e dell’ambiguità. Pensiamo che se i ragazzi potessero diventare più consapevoli di loro stessi e del mondo complesso che costituisce il territorio del viaggio della loro vita, potrebbero anche avere più capacità di auto-costruirsi e di essere maggiormente protagonisti della realizzazione e del miglioramento delle comunità e dell’ambiente in cui vivono. Potremmo sognare un’umanità in grado di trasformare l’enorme potenziale creato in una realtà che trascende verso la bellezza e l’etica. Sarebbe il sogno più bello quello di vedere come i cambiamenti del mondo complesso siano al servizio di un umanesimo olistico, ecologico, che pone le persone e il pianeta al centro di uno sviluppo sostenibile e inclusivo Sarebbe un sogno veder diminuire la paura e l’insicurezza che pervadono il mondo, e veder fiorire invece la pace e la solidarietà come base di una comunità della specie, della Terra-Patria che ci ha insegnato il filosofo francese Edgar Morin. Che bello sarebbe poter vedere i nostri figli e le generazioni future aspirare senza paura alla realizzazione piena del miracolo della vita e dell’amore di cui siamo capaci. Questi sogni devono essere le nostre aspirazioni e motivazioni, il significato delle nostre azioni, e il fondamento ultimo dell’educazione per la vita nel 21°secolo.
I vostri progetti, la vostra passione e generosità rinnovano in noi la speranza che un giorno non troppo lontano questi sogni potranno diventare realtà, per il bene della vita umana e del pianeta. Possiamo affermare con certezza che i vostri progetti sono espressioni ricche e concrete dell’Educazione per la Vita. Quanta ricchezza di idee e spirito innovativo e solidale, quanta energia positiva canalizzata per il bene e la crescita degli altri. Che migliore ragione per riunirci qui a celebrare il meglio della nostra umanità!
Concludo, signore e signori, ringraziando le persone e le istituzioni che hanno reso possibile questa ottava edizione del Global Junior Challenge dedicato alla memoria e alla guida sempre viva della persona meravigliosa che è stata Tullio de Mauro. Voglio ringraziare Silvana Ferreri De Mauro per essere stata con noi in questi 3 giorni molto belli, il Comune di Roma per aver dato il via alla prima edizione del Challenge e per il supporto dato a questa edizione. Ringrazio tutti i 38 membri della giuria che ci hanno donato il loro tempo, conoscenza e saggezza per identificare i vincitori di questa edizione. Ma, l’ho detto in passato e lo ripeto anche oggi: nel Global Junior Challenge siamo tutti vincitori, perché tutti insieme abbiamo creato questa opportunità di celebrare l’eccellenza e la bellezza umana.
Voglio ringraziare tutto lo staff della Fondazione Mondo Digitale che ha lavorato con grande passione, superando tutti gli ostacoli, e regalandoci questo evento meraviglioso. In particolare voglio ringraziare Francesca del Duca, Fiammetta Castagnini, Rosy D'Elia, Valentina Gelsomini, Matteo Viscogliosi, Deborah Cavallo e Katharina Haasis, per la lunga ed instancabile dedizione di ogni giorno.
Infine, voglio ringraziare tutti voi insegnanti innovatori, sognatori e creatori dei bellissimi progetti di quest’ottava edizione; voi siete gli idealisti prammatici di cui ha bisogno questo paese ed il mondo. Continuate ad immaginare, innovare, collaborare per una Educazione per la Vita per il 21° secolo. Niente è più significativo e necessario di questo nell’epoca in cui viviamo.
Molte grazie!
Il discorso completo [formato pdf]