Il paesaggio educativo e narrativo in una pluriclasse secondaria di primo grado

Nome della scuola: 
IC Civitella Torricella
Paese: 
Italia
Regione: 
Abruzzo
Città: 
Valle Castellana (TE)
Link al Video di presentazione: 
http://geniusloci2019.altervista.org/page/2/?doing_wp_cron=1556222311.0281720161437988281250
https://www.storyjumper.com/book/index/67617005/5d02221592525
https://drive.google.com/open?id=1Gqg21xkOZs0e2d2MzU67Og7qXhdPK8fe
Descrizione del lavoro educativo innovativo e inclusivo: 
Conoscevo quelle montagne, ci avevo girato un film e, l’anno prima, avevo conosciuto i ragazzi del plesso per un laboratorio di cinema. Una pluriclasse è una sfida. Una risorsa. Dovevo insegnare loro italiano, storia e geografia. 13 ragazzi in totale: 3 in prima media, 4 in seconda, 6 in terza. La paura del terremoto, dell’isolamento e uno spopolamento feroce e ineluttabile. Tra le risorse a mia disposizione, quella che rivestiva un ruolo considerevole nell’apprendimento/insegnamento, era l’utilizzo delle immagini. La parte visiva è influente nella trasmissione di informazioni. Le immagini favoriscono l’interesse, la motivazione e creano un senso all’interno del contesto del linguaggio. In ogni mia lezione sono ricorsa all’uso di immagini, “flash-cards”, foto, video. L’utilizzo di queste risorse all’interno di un itinerario didattico permette di acquisire concetti lessicali o grammaticali senza la spiegazione data a priori. Lentamente si è innescato un processo di creazione e di apprendimento dei linguaggi attraverso l’uso del multimediale, dello storytelling. Dante Alighieri nel Purgatorio aveva parlato proprio di quel re Manfredi che aveva abitato le loro verdi valli, scenario prima dei Longobardi, poi dei Borboni. Il paesaggio educativo immerso tra flashback e flashforward diveniva una sceneggiatura perfetta da narrare e da rielaborare per tutte e le tre le classi della pluriclasse. La storia, le geografia, la lingua si fondevano in un immaginifico vivido e documentaristico, in un ambiente di apprendimento allargato e funzionale. Ecco che alla fine dell’a.s. 2018/2019 i ragazzi di prima hanno creato un portfolio digitale con i momenti salienti della loro esperienza didattica; i ragazzi di seconda e di terza un blog sul territorio, sviluppando le abilità tecnologiche ed imparando a muoversi nel tempo e nello spazio della narrazione. Insieme hanno dato vita ad un documentario interamente scritto, filmato e montato da loro. La modalità BYOD- compresi i dispositivi tecnologici in dotazione- hanno coadiuvato il lavoro. Attraverso il cinema e l’uso del linguaggio audiovisivo ognuno ha espresso, consolidato,supportato e scoperto se stesso e l’altro. Riflettere, discutere, elaborare, rielaborare, creare, osservare, assistere, autovalutarsi. Ecco che una pluriclasse, apparentemente temibile dal punto di vista didattico-metodologico, si è trasformata naturalmente in un set. Il docente compone il setting dell’aula ma i registi, gli attori e i protagonisti divengono i discenti stessi. L’immagine è stata la chiave di volta per aumentare la loro autostima, abbattere le difficoltà e scovare i punti di forza. La creazione di un film, di un’intervista, mette in gioco diverse competenze. Gli alunni considerati in difficoltà hanno scoperto propensioni creative eccezionali. Il processo innescato continuava anche fuori dall’aula. La ricercazione sostituiva il lavoro domestico; tutte le materie erano in gioco. Non c’erano confini, fluidamente una materia scorreva e si fondeva nell’altra. Come l’ambiente circostante. Fuori e dentro la scuola. In tutti noi è germinato qualcosa. In me stessa, nei colleghi, nei ragazzi, nel contesto al di fuori della scuola.
Allegati: 
Disciplina/e Insegnata: 
lettere