Fare Storia e Gruppo con Public History

Nome della scuola: 
Istituto Istruzione Statale Superiore "De Viti De Marco"-
Paese: 
Italia
Regione: 
Puglia -Lecce
Città: 
Casarano
Link al Video di presentazione: 
https://drive.google.com/drive/folders/1OSegRuEv-mYSP6q4Zn9OZ3laohUxq9xq
Descrizione del lavoro educativo innovativo e inclusivo: 
E' suggestione ricordare le parole di W.Churchill con cui lo statista ebbe a dire che "un cambiamento non sempre produce un miglioramento, anche se un miglioramento richiede sempre un cambiamento". Nella sostanza la scuola deve assumere queste due prospettive intercambiabili e inscindibili se, cambiando, intenderà garantire apprendimenti significativi e motivanti. Occorre, quindi, tener presente quanto la motivazione possa condizionare positivamente il processo di apprendimento e quanto possa essere in grado di orientare il successo formativo in un'epoca in cui la svolta generazionale è spesso attratta dal solo incantesimo tecnologico e dall'acquisizione di conoscenze temporanee. Quelle conoscenze che, al contrario, richiederebbero riflessione, elaborazione critica, radicamento, memoria. E' in questo scenario che deve inserirsi l'intervento saggio ed esperto del docente, principale attore della crescita e dello sviluppo dell'individuo. Un docente che ami il rischio e l'innovazione, che cerchi la sperimentazione e accetti la "riforma" della didattica e della pedagogia. E' vero. Abbiamo amato la lezione frontale. Ne conosciamo l'alta valenza: essa ha forgiato generazioni di abilissimi artigiani, ha temprato schiere di professionisti e ha plasmato gruppi di ricercatori. . Oggi, invece, capiamo quanto sia importante affinare strumenti alternativi e più efficaci di quelli tradizionali. Strumenti capaci di far acquisire competenze di varia natura (disciplinari e trasversali - soft skills), atteggiamenti propositivi verso la vita e vivacità di sogni, da inseguire a parità di condizioni e trattamento. E allora, per cambiare la scuola, cominciamo a cambiare l'aula. D.Oblinger afferma che "gli stessi spazi sono oggetto del cambiamento. Spazi modificati cambiano la pratica" e orientano la nuova didattica. Non si può pensare di ottenere un risultato diverso se si continuano a fare le stesse cose. E' opportuno che docenti e dirigenti attivino il processo di "deaulizzazione" al fine di strutturare ambienti flessibili, policentrici, multifunzionali e creativi dove consentire la necessaria alleanza tra il linguaggio delle mani e il linguaggio della mente. Così, in qualità di docente, credendo fermamente in tali principi , ho inteso adottare pratiche didattiche innovative, quali il cooperative learning, il debate, la flipped classroom perché sono convinto che i differenti stili cognitivi e di apprendimento, nonché le intelligenze multiple di matrice costruttivista (Bruner e Gardner) richiedano di personalizzare i percorsi formativi in contesti adeguatamente inclusivi. Con lo stesso spirito, ho inteso sperimentare una nuova pratica didattica nel fare Storia. E' la Public History. I passaggi, a livello curricolare ed extracurricolare, sono quelli canonici: a) colloquio informativo con la Dirigente Scolastica; b)corso di formazione e workshop presso il Centro Risorse Freccia, Istituto A.De Pace, Lecce, organizzato dal CESRAM; c) delibera del Collegio dei Docenti, Verbale N.2; d)inserimento del progetto nel PTOF d'Istituto; e)didattica d'aula; f)suddivisone della classe in gruppi di max 5-6 ciascuno; g)attribuzione dei ruoli (leader,moderatore, custode dei materiali, collaboratore,...); h)assegnazione della ricerca-azione a ciascuno dei tre gruppi sul tema "I frantoi ipogei nel Salento tra storia, leggenda architettura e funzioni"; i)contatti con il territorio: famiglie, Comune, pro-loco, ecc.; l)indagine, ricerca e selezione delle fonti; m)stesura di monografie tematiche e quadri sinottici; verifica e controllo; n)traduzione in lingua inglese e francese; o)elaborazione di una locandina per il Festival della Public History ( Informatica); p)realizzazione di un e.book; q)rendicontazione sociale alla presenza degli stakeholders. La Public History è una vera e propria "ricerca storica" sul campo nel senso che gli studenti effettuano una serie di operazioni sulle fonti: dalla selezione alla datazione, dalla comparazione all'analisi e all'elaborazione. In questo modo gli studenti apprendono il "mestiere dello storico" coinvolgendo anche il sociale. Così la Storia viene "narrata" agli altri e restituita alla società, rispettando sempre l'impianto storico-scientifico di M.Bloch.
Disciplina/e Insegnata: 
Materie Letterarie negli Istituti d'Istruzione Superiore