“Angeli con grandi ali”
Il brano musicale inedito “In questa città”, realizzato dagli Studenti della classe I D ispirandosi alla tematica proposta dal concorso “Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria”, è il frutto di un lungo percorso di crescita e di sedimentazione dei valori di giustizia, legalità, senso dello Stato e delle Istituzioni, compiuto negli anni dagli Studenti. Durante uno dei momenti di riflessione sui Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l'attenzione si è incentrata sull'importanza degli Agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina. Donne e Uomini con nomi e cognomi, con vite e affetti, con ideali e sogni, eppure troppo spesso indicati genericamente come gli “uomini delle scorte". La raccolta dei testi e la loro rielaborazione collettiva, seguita dalla docente e dal DS Antonella Di Bartolo, ha portato alla creazione di un testo unitario. Le parole degli alunni hanno poi preso vita musicalmente. Nasce così “In questa città”, un brano “corale” e partecipato, fatto di emozioni condivise. Corale perché nato dalla sinergia tra studenti, scuola e genitori. Un coro fatto di tante voci, ciascuna con il proprio timbro e con la propria peculiarità, ma che arriva alle orecchie come una sola perfetta armonia. La voce dei ragazzi si riempie dei Nomi degli Angeli, Donne e Uomini che hanno donato la loro vita al servizio dello Stato, Nomi di Eroi che si muovono, parlano e vivono accanto ai ragazzi e dentro ai loro cuori. Il titolo “In questa città” e alcune scene del relativo video-clip che è parte integrante dell’opera (in particolare quando alcuni ragazzi giocano chiassosamente, noncuranti verso coloro che, al contrario, svolgono il loro lavoro con impegno e dedizione) evidenziano una Palermo di allora, divisa tra il serio e quotidiano contrasto alla mafia, e l'insofferenza di chi non sopportava nemmeno le sirene delle auto di scorta. Nel brano, gli Agenti sono Angeli che osservano la città e, sorvolandola, la vegliano, a partire dal nostro Istituto. Questi Angeli Custodi parlano a coloro che si dispongono all’ascolto, e asciugano le lacrime che testimoniano un cambiamento radicale nelle coscienze. Questi Angeli, “figli di persone normali", oggi sono dei veri Eroi da prendere come esempio di vita e soprattutto simbolo di “nuovi Ideali" a cui ispirarsi: onestà, lealtà, giustizia, legalità. Solo così potrà realmente concretizzarsi il messaggio del Dott. Giovanni Falcone: “A questa città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini". Si pensa spesso che ragazzi così giovani non possano capire fino in fondo il significato di eventi complessi, che le loro piccole vite quotidiane siano troppo lontane o ingenue. Ma la loro spontaneità e sensibilità è stata sorprendentemente acuta ed emozionante, le loro riflessioni tanto semplici e lineari quanto profonde e commoventi.
I loro occhi e le loro vite che guardano per natura al futuro hanno saputo pienamente cogliere il valore e il significato di vicende che per noi adulti sono ferite recenti, per loro eventi del passato. Un lavoro collettivo che li ha visti partecipi ed entusiasti. Un lavoro che li ha resi capaci di comprendere l'importanza della partecipazione di ciascuno per un comune obiettivo.
L’ICS Sperone Pertini si trova nella periferia Sud di Palermo, nei quartieri Brancaccio-Sperone. Periferia nella quale, a volte, “stare al margine” diventa una consapevolezza più che una sensazione.
Un progetto innovativo, questo, dove l’innovazione fatta di video camere, microfoni, strumenti musicali, partecipazione attiva alle fasi di montaggio di un videoclip, costituisce un’opportunità concreta che favorisce e mette in risalto la cultura del miglioramento con una visione più ampia della realtà. Una scuola di periferia che di fronte a scenari di disagio multidimensionale osserva e propone un’altra prospettiva… si dispone come comunità di buone pratiche con la consapevolezza che è proprio in questi luoghi che si trovano le energie migliori; luoghi in cui il desiderio di cambiamento e di riscatto diventa un’urgenza sociale. Un progetto e una Scuola che hanno permesso a me come docente di pensare che forse "dai margini la realtà si vede meglio".