Dall'anno scolastico 2018/2019, alcuni studenti della Scuola secondaria di primo grado Valussi di Udine hanno la possibilità di studiare gli scacchi e di giocare, in un contesto che accoglie le diversità, con la supervisione del docente Antonio Sortino.
Gli obiettivi generali delle attività scacchistiche sono i seguenti: a) incoraggiare l'apprendimento, anche interdisciplinare, da parte degli studenti; b) sostenere lo sviluppo, tramite il gioco, di una serie di abilità e funzioni esecutive degli allievi, come l'attenzione, la concentrazione, la memoria di lavoro, la pianificazione, la flessibilità cognitiva, le capacità immaginative ecc. (Fedeli); c) favorire l'inclusione nei gruppi dei soggetti più fragili, promuovendo l’accettazione delle diversità in un contesto culturale forte.
In relazione a tale ultimo punto, l’importanza del gioco degli scacchi è testimoniata da numerosi interventi di studiosi che evidenziano i progressi cognitivi, organizzativi, comportamentali nei soggetti con disturbo specifico di apprendimento (Cravotta), disturbo oppositivo provocatorio (Di Terlizzi), ADHD (Squitieri), disprassia (Naseda), disabilità fisica, svantaggio linguistico ecc.
Gli incontri scacchistici sono stati avviati in due ambiti scolastici: i) all'interno dei corsi proposti dall'Atelier di Istituto, rivolti principalmente a studenti con bisogni educativi speciali (BES); ii) durante una delle ore di laboratorio della sezione musicale, con la presenza di uno studente affetto da un disturbo pervasivo dello sviluppo.
Ogni gruppo di studio e gioco è composto da circa 10 studenti, provenienti da varie classi e con età differente. Gli incontri, che avvengono settimanalmente, hanno la durata di un'ora, una parte della quale è dedicata alla teoria e un'altra al gioco. La metodologia di lavoro per l’inclusione è declinata in base al tipo di compromissione o difficoltà dei soggetti con BES coinvolti; in ogni caso, sono sempre previste attività di peer-tutoring, lavori cooperativi e lezioni interdisciplinari (ad es. scacchi e matematica, scacchi e letteratura ecc.). La strumentazione tecnologica è presente, in particolare viene utilizzata la LIM che diviene una grande scacchiera virtuale e, nel momento del gioco, gli smartphone che, grazie ad alcune applicazioni, si trasformano in potentissime macchine per l'analisi delle partite e in orologi da torneo.
Le attività, anche alla luce delle poche risorse necessarie richieste, sono ripetibili nel tempo nella stessa scuola, come effettivamente sta accadendo; inoltre, sono trasferibili in altri contesti, anche per l’inclusione sociale di soggetti fragili, come ad esempio: scuole in ospedale, istituti di istruzione per adulti, associazioni per l’accoglienza di migranti ecc. Infine, in un'ottica di scalabilità e continuità, è possibile prevedere un raccordo tra il nostro Istituto e le scuole di istruzione superiore nel territorio dove si praticano gli scacchi.
I principali risultati delle attività di studio e gioco nella nostra scuola finora emersi sono i seguenti: una migliore inclusione dei soggetti con BES, compresi gli studenti con disabilità; lo sviluppo della tolleranza e delle qualità dell'accoglienza delle diversità nelle classi; il miglioramento degli apprendimenti, anche interdisciplinari, e di alcune abilità e funzioni esecutive complesse da parte degli studenti.
In poche parole, la nostra scuola, grazie al gioco inclusivo degli scacchi, sta contribuendo alla formazione di buoni e colti cittadini per la società di domani.