Descrizione del lavoro educativo innovativo e inclusivo:
Il progetto si inserisce nel percorso di istruzione curricolare dei corsi erogati
dal “Centro Provinciale Istruzione Adulti” (CPIA3) presso la Casa
Circondariale di Roma “Regina Coeli”.
Il progetto è rivolto ai detenuti italiani e stranieri dell’Istituto Penitenziario con
l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo e di inclusività in cui tutti possono
raccontarsi.
Il progetto nasce dalla necessità di suscitare interesse all’apprendimento in
un contesto che, proprio per la sua essenza, si rivela spesso inadeguato a
promuovere lo studio.
Lo storytelling si è rivelato uno strumento efficace per sperimentare un
contesto di insegnamento/apprendimento autentico. Il bisogno di narrare
nasce con l’uomo stesso: con la parola si comunica con i propri simili, si
esprimono pensieri, sentimenti, emozioni, si condivide la propria storia.
Nel rielaborare in forma narrativa il proprio vissuto lo studente costruisce un
proprio percorso di conoscenza di sé e della realtà che lo circonda.
Raccontarsi vuol dire acquisire identità nel gruppo, sentirsi riconosciuto,
rinsaldare rapporti interpersonali. Le storie ci rendono più umani e collegando
passato presente e futuro ci insegnano a prevedere le conseguenze delle
nostre azioni. Le storie sono uno strumento per trasmettere saggezza e valori
e, in un contesto multiculturale, facilitano le condizioni di integrazione
culturale.
Metodologia
Lo Storytelling si basa su una metodologia attiva e partecipativa. Una
didattica innovativa prevede anche una diversa distribuzione degli studenti in
classe. Ci si dispone in cerchio per aiutare in modo concreto l’ascolto
reciproco e la cooperazione.
Dopo un’attività di warm-up come percussioni corporee, giochi, esercizi di
dizione, l’insegnante presenta il tema: lettura di un testo narrativo o di una
poesia, ascolto di una canzone, visione di un video.
Esplicitato il tema l’insegnante lo esplora con gli studenti e chiede loro di
pensare a un episodio o a un momento della loro vita legato alla tematica
scelta. Per creare un clima di comunicazione e relazione, l’insegnante può
raccontare per primo qualcosa di sé. Questo aiuta a percepire qualcosa di
diverso dalla solita lezione scolastica: uno spazio libero, senza valutazione,
esente da giudizi.
Ciascuno avrà il tempo di scegliere il ricordo, ricostruirlo e organizzarlo in una
narrazione orale. La narrazione deve essere in prima persona per consentire
una maggiore partecipazione degli ascoltatori che sentono l’autenticità del
racconto e vivono l’esperienza reale.
Dopo la narrazione orale, per organizzare il proprio pensiero in modo
coerente e dare chiarezza alle proprie emozioni e ai propri vissuti, si passa
alla scrittura autobiografica o alla realizzazione di uno storyboard.